(Reuters Health) – Se le mamme giungono al momento della vaccinazione informate su come alleviare il dolore dei bimbi, l’esperienza sarà meno stressante per entrambi. È importante però che i medici scelgano strumenti didattici efficaci.
Il team guidato da Anna Taddio, docente presso la Leslie Dan Faculty of Pharmacy dell’Università di Toronto e senior scientist presso l’ Hospital for Sick Children, ha reclutato 2.420 madri di neonati mentre si trovavano ancora in ospedale.
I ricercatori hanno assegnato a caso le donne a tre gruppi. Tutti i gruppi hanno ricevuto un opuscolo e un video sull’importanza delle vaccinazioni, mentre solo uno ha ricevuto anche un libretto con tre strategie per alleviare il dolore dei piccoli e un altro un opuscolo sul dolore e un video che mostrava come usare le tecniche.
Le strategie adottate per placare il dolore dei bambini erano l’allattamento al seno, uno sciroppo a base di zucchero e l’applicazione di un anestetico topico.
Quando i bimbi avevano due, quattro e sei mesi, i ricercatori hanno chiesto alle madri quali tipi di strategie calmanti avessero usato con i figli al momento delle vaccinazioni.
I risultati
Il 53% delle mamme che non avevano ricevuto il materiale sul controllo del dolore ha dato ai propri bambini uno sciroppo a base di zucchero, li ha allattati o ha utilizzato un anestetico locale. Invece, tra quelle che avevano ricevuto un opuscolo formativo, il 61% ha usato una delle strategie proposte, mentre tra quelle a cui era stato fornito un opuscolo e un video, il 63% si è servito di una delle tecniche.
Ciò ha significato che dal 15% al 19% in più delle donne hanno utilizzato strategie di alleviamento del dolore quando sono state formate mesi prima delle vaccinazioni dei figli.
I commenti
“Fornendo ai genitori queste strategie per alleviare il dolore dei loro bambini, li aiutiamo anche a ridurre le loro ansie sull’esposizione dei figli al dolore”, commenta Lonnie Zeltzer, docente di pediatria, anestesiologia, psichiatria e scienze comportamentali presso l’Università della California, non coinvolta nello studio. “Tutto questo, a sua volta, può contribuire a far sì che il bambino si senta più calmo, meno reattivo e allarmato. Lo stato di allarme produce un quantitativo maggiore di adrenalina, con conseguente aumento dei segnali sensoriali e amplificazione dei segnali di dolore. Oltre a questo, studi precedenti di Taddio hanno mostrato che in alcuni bambini il dolore può modificare le connessioni cerebrali. “Un’esposizione ripetuta al dolore può creare circuiti centrali del dolore che rendono i bambini più sensibili al dolore stesso”.
Fonte: CMAJ 2018
Linda Carroll
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)